L’aumento del numero di cittadini italiani residenti in Spagna evidenzia un fenomeno migratorio strutturale, guidato da dinamiche economiche, normative e culturali che rendono il contesto iberico sempre più competitivo nel panorama europeo.
Il fenomeno della mobilità italiana verso la Spagna sta assumendo caratteristiche sempre più rilevanti in termini quantitativi e qualitativi. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo (INE), oltre 325.000 persone con passaporto italiano risiedono stabilmente nel Paese iberico, registrando una crescita esponenziale rispetto agli anni 2000. Tale incremento non può più essere interpretato come una tendenza episodica, bensì come una migrazione strutturale e selettiva, in larga parte composta da profili giovani, istruiti e professionalmente attivi.
📊 Mobilità italiana verso la Spagna (agg. 2024) | |||||||||||||||||||||||||||||||||
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Mercato del lavoro e fiscalità: una piattaforma favorevole alla mobilità
Uno dei principali driver di attrattività del sistema spagnolo è rappresentato dal mercato del lavoro. In un contesto europeo post-pandemico segnato da una lenta ripresa dell’occupazione in Italia, la Spagna mostra dinamiche più reattive, con un tasso di crescita del PIL che ha raggiunto il 3,2% nel 2024, supportato da settori ad alta intensità tecnologica, energie rinnovabili, consulenza e servizi finanziari.
A sostenere la mobilità qualificata è anche il regime fiscale agevolato noto come “Beckham Law”, che consente ai lavoratori stranieri altamente specializzati di beneficiare per sei anni di un’imposizione ridotta (24%) sul reddito di fonte spagnola. Una misura pensata per attrarre capitale umano ad alta qualificazione, in linea con le politiche europee di competitività.
Welfare e diritti: il vantaggio comparato della protezione sociale
Accanto ai fattori economici, emerge in modo significativo la componente normativa e sociale. Il sistema di welfare spagnolo è percepito dai migranti italiani come più efficace e universalistico rispetto a quello italiano. Un esempio emblematico è la disciplina sul congedo parentale, che garantisce 16 settimane retribuite a entrambi i genitori, contro le 10 giornate previste per i padri in Italia.
La presenza di una rete sanitaria pubblica più accessibile, una mobilità interna agevolata e politiche abitative meno restrittive contribuiscono a creare un contesto percepito come più equo e favorevole alla pianificazione familiare e personale.
Soft power culturale e prossimità sistemica
La migrazione verso la Spagna non si esaurisce nella dimensione economica. Esiste una componente di soft attraction culturale determinante: la vicinanza linguistica, climatica e antropologica con l’Italia facilita l’integrazione, anche in territori con lingue co-ufficiali come la Catalogna. La capacità di apprendimento e adattamento linguistico è un ulteriore elemento di coesione territoriale e partecipazione civica, come evidenziano molti casi studio.
A ciò si aggiunge la percezione diffusa, confermata da sondaggi come quello di YouGov (2023), secondo cui la Spagna è considerata il Paese europeo più affine all’Italia, non solo per stile di vita, ma anche per visione sociale. Un’affinità che si traduce in una migrazione “di scelta”, e non più di necessità.
Un modello di modernità normativa e libertà civile
In ambito giuridico, la Spagna si è distinta negli ultimi due decenni per l’adozione di riforme progressive in materia di diritti civili, uguaglianza di genere e inclusione LGBTQIA+. Elementi che hanno rafforzato l’immagine del Paese come luogo avanzato dal punto di vista delle libertà individuali, in netta contrapposizione alla stagnazione normativa italiana su temi analoghi.
Tale percezione si riflette in scelte migratorie motivate non solo da variabili economiche, ma da un modello valoriale orientato alla modernità istituzionale. Per molti italiani, il “sorpasso” della Spagna sull’Italia è avvenuto prima nei diritti che nei conti pubblici.
Il caso Spagna rappresenta un esempio paradigmatico di come le dinamiche migratorie intra-europee siano oggi fortemente connesse alla qualità delle istituzioni, all’efficienza delle politiche pubbliche e all’equilibrio tra competitività economica e coesione sociale.
La mobilità italiana verso la Spagna è oggi una forma di diaspora selettiva, che interroga profondamente il sistema Italia sulle proprie capacità di trattenere e valorizzare capitale umano. E solleva una questione cruciale: non basta la crescita, se non è accompagnata da equità, accessibilità e visione.