Ad aprile i riflettori si sono accesi sulla città tutta da bere per ospitare la design Week nell’edizione del 2025, Milano si è trasformata in un pullulare di eventi, tavole rotonde, feste, presentazioni ed installazioni tra i padiglioni di Rho e ad amplificarne l’effetto i sei Design District del fuori salone che hanno trasformato le vie della città in un caleidoscopio di parties ed eventi, un palcoscenico di eleganza ed innovazione del design.
L’atmosfera che si è percepita è quella di un annuncio al design del futuro; da sempre Milano, simbolo dell’eccellenza del Made in Italy, veste di luci colori e forme, durante questi giorni si è trasformata in un’icona per il mondo del design e della moda a livello nazionale ed internazionale.
Più di 2000 gli espositori con il 60% di partecipazione di industrie e Designers italiani, l’evento, giunto ormai alla sua nona edizione, è diventato ormai un appuntamento irrinunciabile per gli addicted del design e della moda, ma non solo, anche per tutti gli amanti dello stile e del bello e che di questi ne fanno il loro credo.
I temi trattati sono stati molteplici, sia all’interno del salone del mobile che nelle vie della città, occupate dal fuori salone, di base ciò che ha colpito è stato il ridefinire i confini del design come terra del futuro, attingendo dalle radici passate e intrecciando liaisons tra dimensioni che caratterizzano il nostro vivere.
Un equilibrio importante da sostenere oggi tra umanità, tecnologia e natura, tra l’abitare fisico e l’era digitale alla quale ci siamo ormai interfacciati in un’edizione estremamente coinvolgente.
Le esibizioni si sono svolte tra i cortili rinascimentali e spazi industriali riconvertiti ed il calendario è stato ricco di appuntamenti in un dialogo osmotico tra design architettura e moda, dove i grandi di tutto il mondo del design hanno celebrato l’inizio di una nuova era.
Per il salone del mobile internazionale, il testimonial è stata l’opera di Robert Wilson “Mother” presso il castello Sforzesco, museo della pietà Rondanini, che rende omaggio al corpo lavoro incompiuto di Michelangelo. A distinguersi ancora il premio Oscar Paolo Sorrentino con la sua installazione “La dolce attesa” un’esperienza sensoriale in un padiglione che ha introdotto i visitatori nel cuore del salone.
Ci sarebbe un’infinità da scrivere per raccontare tutte le esperienze, ma una menzione speciale va fatta alla prima edizione di Euroluce International Light Forum, con la presentazione di tutte le innovazioni in campo di illumino tecnica, spesso integrata dall’ausilio dell’intelligenza artificiale.
Tra tutti gli appuntamenti che si sono svolti tra il 7 e il 13 Aprile, quello più atteso è quello svoltosi tra spazi inediti, cortili segreti e trattorie pop-up e che ha rivestito la città di Milano nei suoi sei District della design Week per il Fuorisalone.
Ad intrudurci in questo mondo magico la “Vertical Connection” a Porta nuova.
che annuncia il tema principale proposto per questa edizione, “Mondi connessi”, una struttura accessibile in cui l’uomo è l’intelligenza artificiale collaborano nella creazione di spazi e contenuti in un’esperienza sensoriale coinvolgente.
Tra i sei District, l’elegante Brera, cuore pulsante della design Week il vero Place to be, ha raccontato l’innovazione dei materiali del design. Tantissimi espositori di eccellenza, tra cui Gucci, Zanellato e Loro piana; tra tutti l’icona e il manifesto di questa edizione nella pinacoteca la “library of Light” a cura di Es Devlin, un’architettura immersa di luce e parole che ha celebrato la potenza di quest’ultime.
In Via Durini, la Durini design District con i suoi flagship Stores si è trasformata in un laboratorio di sperimentazione per nuovi scenari estetico funzionali, unendo l’eccellenza del design nel centro della città.
A Porta Venezia, in una splendida cornice liberty si è abbracciato il tema dell’inclusivita’ in cui le parole d’ordine sono state “No Bounderies Design“, ossia un design senza barriere che supporta le innovative idee di designer emergenti.
La Tortona Design Street ha raccontato una finestra sul futuro per un’evoluzione nuova e continua del design con confini ridefiniti ed ampliati nel rapporto tra l’uomo e l’intelligenza artificiale integrando così inclusivita’sostenibilità e tecnologia .
In pieno centro storico, 5vie Design District in un’area compresa tra Corso Magenta, Sant’Ambrogio e San Lorenzo si è celebrata una danza tra arte e design come innovazione sociale dove l’arte e le sue forme invisibili hanno creato un’atmosfera sensoriale magica.
Infine, l’Isola Design Festival ultimo, ma solo per ordine di narrazione,tra i sei district design in cui si è celebrato il ruolo dell’uomo nel processo creativo, dando voce ad una celebrazione dell’artigianato di di eccellenza tra materie e innovazione.
Sono stati giorni elettrizzanti all’insegna del bello, dello stile e di un design rivoluzionario e futuristico tanto da farci venire voglia di tornare per la prossima edizione.
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By Valeria Salvatori