Low ABV e Zero Alcol nella nuova era della Mixology
Negli ultimi anni si è fatto spazio, con eleganza e coerenza, un trend che sta conquistando sempre più bartender, locali e consumatori: cocktail a basso contenuto alcolico (low ABV) e completamente analcolici (zero alcol), realizzati con prodotti di nuova generazione pensati per garantire complessità, struttura e soddisfazione al palato.

Non si tratta più di una semplice alternativa, ma di una vera e propria scelta consapevole che unisce estetica, benessere e innovazione. La nuova mixology; quella attenta, etica e creativa non rinuncia al rituale del bere bene, ma lo ripensa in chiave più inclusiva e leggera.
Come beverage consultant per Mixing Dreams Ltd, con base tra Londra e Dubai, noto ogni giorno quanto la richiesta di soluzioni zero alcol sia in crescita esponenziale. Sempre più bar e ristoranti mi chiedono di sviluppare menu sobri, signature mocktail e pairing pensati per clienti che vogliono vivere l’esperienza di un drink sofisticato, senza compromessi sul gusto e sulla qualità.
Dubai è in prima linea in questo movimento, per contesto culturale e apertura all’innovazione. Ma anche Londra, da sempre hub creativo della mixology, sta accelerando verso una proposta più responsabile e moderna.

Gin, bitter, tequila, amari, vermouth e persino rum: ogni categoria tradizionale ha oggi la sua controparte dealcolata, spesso ottenuta tramite distillazioni a freddo, infusioni botaniche, fermentazioni naturali o tecniche di dealcolazione avanzata. Il risultato? Un ventaglio di prodotti in grado di offrire tutto il fascino del cocktail classico, senza compromessi sul gusto.
I low ABV, invece, rappresentano il perfetto equilibrio per chi cerca un’esperienza più moderata: vermouth, sherry, sake, kombucha, o fermentati si prestano a creazioni leggere, aromatiche e persistenti. Ottimi per accompagnare lunghi momenti di socialità, brunch raffinati o aperitivi d’autore.

E il food pairing? Con drink zero alcol o a bassa gradazione cambia anche l’approccio alla tavola: non si cerca più solo il contrasto, ma la sinergia tra sapori. Un aperitivo bitter analcolico può esaltare una tartare di pomodoro e capperi fermentati, un mocktail con note affumicate si abbina perfettamente a una pizza gourmet o a carni bianche speziate. L’assenza dell’alcol amplifica la pulizia del gusto, rendendo ogni accostamento più nitido e ragionato.

Bere meno non è più una rinuncia, ma un nuovo lusso. E il futuro, almeno dietro al bancone, sembra sempre più sobrio ma decisamente brillante.

