LINGUISTICSMamma.. li Turchi! Alla scoperta di un nuovo fenomeno televisivo ma anche...

Mamma.. li Turchi! Alla scoperta di un nuovo fenomeno televisivo ma anche linguistico!

All’inizio furono le soap opera argentine, poi fu la volta delle serie americane e infine di quelle spagnole.
Da qualche anno, però, sulla tv italiana impazzano le Serie Turche  che hanno portato una ventata di aria fresca con le loro nuove storie, nuove tipologie di personaggi, nuovi paesaggi ma anche tante nuove parole che ormai sono di uso comune tra i seguaci di questo  fenomeno televisivo di successo…

Merhaba, tesekkurler, ask sono infatti solo alcune delle parole che ormai sono all’ordine del giorno su TwitterX, Facebook e Instagram anche tra i fruitori italiani, che utilizzano ormai tag in lingua originale per scambiarsi opinioni sulla puntata del giorno anche con il pubblico straniero. E anche se ormai ci si è abituati a certe parole, a questa pronuncia un po’ gutturale rispetto alla nostra, la lingua turca (per chi non la parla, ovviamente) risulta difficile da interpretare, poiché non sono molti i termini in comune con la nostra lingua.
Il turco è infatti una lingua che appartiene alla famiglia linguistica degli Urali-Altaici, come il finlandese e l’ungherese, ed è parlato in Turchia, a Cipro e in Medio Oriente.
Curiosamente, si tratta di una lingua moderna che ha visto la luce non più di cento anni fa a seguito di una rivoluzione culturale e linguistica.

Questa nuova lingua, denominata “turco moderno” è in effetti un derivato del cosiddetto Vecchio turco anatolico (introdotto in Anatolia dai Selgiuchidi alla fine dell’XI secolo d.C ) che negli anni aveva gradualmente assorbito moltissime parole arabe e persiane e molte loro forme grammaticali, mantenendone anche la forma di scrittura (araba, appunto) e i suoni distintivi.
Sarà solo grazie alle riforme  linguistiche avviate da Mustafa Kemal Atatürk nei primi anni del XX secolo, dopo la fondazione della Repubblica turca nel 1923, che la lingua turca moderna, come parlata nell’odierna Turchia, vedrà la luce.
Queste riforme, infatti, avevano l’obiettivo di semplificare e modernizzare la lingua turca di quel tempo attraverso l’adozione dell’alfabeto latino – come quello utilizzato dalla lingue europee più conosciute -semplificando la grammatica ed eliminando i prestiti linguistici dall’arabo e dal persiano, inventando di fatto un vero e proprio linguaggio in continua evoluzione.
Il nuovo alfabeto turco era – ed è tutt’ora- quindi composto da 29 lettere, tra cui 8 vocali e 21 consonanti. Sette di queste lettere (Ç, Ş, Ğ, I, İ, Ö, Ü) sono poi state introdotte o modificate nel tempo per rappresentare meglio i suoni fonetici specifici della lingua.
Il turco ha infatti un sistema fonetico caratterizzato dall’armonia delle vocali che devono essere poste all’interno della parola secondo un modello preciso che dona al termine un certo ritmo melodico.
Questa caratteristica conferisce alla lingua una qualità melodica e contribuisce al suo suono distintivo,  visto che il turco ha una pronuncia relativamente diretta, con ciascuna lettera che corrisponde a un suono ben specifico, diversamente da quanto accadeva con la vecchia lingua ottomana.

Questa grande trasformazione ha così solidificato le fondamenta della lingua turca moderna parlata oggi, la lingua che ora ci affascina così tanto…
Se solo si pensa che un secolo fa questa lingua nemmeno esisteva,  che le sue caratteristiche distintive come la grammatica agglutinante, l’armonia delle vocali e la chiara pronuncia fonetica erano solo un progetto lungimirante, non si fa fatica a comprendere perché sia un idioma così affascinante da esplorare. Studiarne la storia, le origini e l’evoluzione nel tempo è di fatto una chiave passe-partout che apre le porte alla ricca eredità, letteratura e tradizioni della Turchia stessa.

Geograficamente, la lingua turca riflette i paesaggi diversificati e il patrimonio culturale della sua nazione: dalle strade affollate di Istanbul alle tranquille città costiere lungo il mar Egeo e il mar Mediterraneo, il turco funge da forza unificante tra il popolo turco, connettendolo attraverso diverse regioni e contesti, nonostante esistano più di 200 dialetti individuali con variazioni nel vocabolario e nella pronuncia.

Oggi, il turco è parlato da oltre 80 milioni di persone in Turchia e nei paesi limitrofi come Bulgaria, Grecia, Serbia, Macedonia e Romania. Nel frattempo, il turco cipriota è parlato a Cipro e il turco siriano in Siria. Questi dialetti più isolati hanno incorporato parole turche dal greco, italiano, inglese e altre lingue, ma rimangono mutuamente comprensibili con il Turco Standard.

In Italia, la lingua turca è parlata da circa 21.000 turchi immigrati nel Belpaese nei primi anni del XXI secolo, ma le persone che si sono avvicinate allo studio della lingua sono in crescente aumento  sia per motivi turistici (la Turchia è uno dei Paesi più visitati degli ultimi anni) sia per la passione per le serie turche che stanno letteralmente spopolando in tv e sul web.

E, a proposito di serie turche, abbiamo stilato per voi una lista di parole/frasi più comunemente utilizzate negli episodi.
Da queste frasi si evince il grande rispetto che la popolazione turca ha verso gli anziani, verso chi si prodiga per loro anche solo preparando un caffè o un cay (il famoso thè turco) e verso Dio…
Siamo sicuri che, leggendole, chi segue le serie turche in versione originale potrà persino sentirle risuonare nella propria testa – magari pronunciate dal proprio attore preferito-  ma alcune di queste possono  risultare utili anche a chi ha in progetto di viaggiare verso questa Terra piena di storia e di bellezza.

  • Evet/Hayır , “Si/no”. Sono solitamente tra le prime parole che si imparano in qualsiasi lingua, e il turco non fa sicuramente eccezione!
  • Ellerine sağlik , “salute alle tue mani”. Viene utilizzata solitamente quando qualcuno prepara un piatto ( ma anche solo un caffè) per voi!
  • Afiyet olsun, “buon appetito”. Viene detto da chi vi serve qualsiasi tipo di piatto o di bevanda ma spesso viene detto anche alla fine di un pranzo
  • Yok artik!, “oh no/non ci posso credere”. Viene utilizzato quando si rimane sorpresi da qualcuno o da qualcosa che proprio non si voleva vedere in quel momento…
  • Allah Allah, “Oh mio Dio”. A seconda dell’intonazione può assumere un significato di sorpresa o di esasperazione …
  • Olmaz!, “mai! /non esiste”. Viene utilizzato quando il parlante vuole sottolineare il fatto che quella cosa non succederà mai!
  • Sus!, “zitto/taci”. Solitamente viene detto con tono abbastanza perentorio, soprattutto quando chi parla sta per rivelare qualcosa di importante…
  • Söyle, “parla!”. E’ esattamente il contrario della parola precedente e viene utilizzato per esortare qualcuno a dire finalmente la verità
  • Bu ne?,”che cosa è questo?/cosa succede?”
  • Teşekkür ederim / sağol, “grazie”
  • Maşallah, “Grazie a Dio”. Utilizzato quando si vuole ringraziare per la buona riuscita di un evento, per la guarigione di qualcuno, per la risoluzione di un problema etc etc..

Chi guarda le serie turche ormai ha imparato a riconoscere molte frasi e parole e a dar loro un significato preciso. In questo elenco ve ne sono solo alcune, probabilmente le più pronunciate, ma non sono sicuramente tutte!

Se volete farci sapere quali sono le vostre parole preferite della lingua turca, commentateci qui sotto o sui social . Non vediamo l’ora di scoprire le vostre parole del cuore!
Per adesso, güle güle (arrivederci) !


Abstract – In the beginning, it was the Argentine soap operas, then came the American series, and finally the Spanish ones. However, for some years now, Turkish series have been taking Italy by storm, bringing new stories, new types of characters, new landscapes, but also many new words that are now commonly used among followers of this new television phenomenon…

Ig – @fairness_mag

RELATED ARTICLES
MORE FROM AUTHOR
spot_img

Popular