Selfie per ricordare o per essere ricordati?

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Qualche giorno fa, mentre ero con un amico, ci siamo ritrovati a discutere del fenomeno culturale dei selfie. Osservando le persone intorno a noi, è diventato subito chiaro che alcuni individui non potevano resistere a fare selfie ovunque e in ogni momento, mentre altri preferivano immergersi completamente nel presente, apprezzando le emozioni e la bellezza del momento senza l’intrusione di una fotocamera. Questo netto contrasto ci ha portato a riflettere sul vero significato dei selfie: sono un mezzo per catturare ricordi preziosi o sono semplicemente strumenti per mostrare noi stessi al mondo, cercando approvazione e validazione?

Come sappiamo, i selfie hanno rivoluzionato il modo in cui documentiamo le nostre vite, permettendoci di catturare istantaneamente momenti speciali. Attraverso di essi, possiamo “congelare” un momento nel tempo, preservandolo come un ricordo che possiamo rivisitare in seguito. Questi autoritratti ci permettono di catturare non solo il paesaggio fisico, ma anche le emozioni e le persone con cui stiamo condividendo il momento. In questo senso, i selfie diventano preziosi souvenir, che ci ricordano le belle esperienze vissute nel corso della nostra vita.

Inoltre, i selfie hanno democratizzato la fotografia, rendendola accessibile a chiunque abbia uno smartphone. In passato, catturare un momento richiedeva spesso la presenza di un fotografo, ma ora chiunque può essere sia il soggetto che il fotografo, il che ci infonde un senso di potere e creatività.

D’altra parte, alcuni sostengono che l’ossessione per i selfie ci distragga dall’esperienza autentica di vivere il momento presente. È facile, infatti, concentrarsi completamente sul trovare l’angolo perfetto, applicare filtri e cercare di ottenere il ritratto ideale piuttosto che assaporare veramente l’essenza del momento. Concentrandoci sull’atto di fare selfie, rischiamo di perdere la gioia derivante dalle emozioni e dalle connessioni che potremmo sperimentare se vivessimo il momento senza l’intrusione di una fotocamera.

Inoltre, l’esplosione dei social media ha contribuito in modo significativo all’ascesa della cultura dei selfie. Piattaforme come Instagram, Facebook e TikTok hanno trasformato il modo in cui interagiamo e ci presentiamo al mondo. In questa cultura “centrata sui selfie”, alcuni individui possono dare priorità a come vengono percepiti dagli altri piuttosto che godere di esperienze genuine. La continua ricerca di validazione attraverso “mi piace”, commenti e condivisioni può effettivamente oscurare la gioia autentica di vivere il momento.

La chiave per comprendere il vero valore dei selfie risiede nel trovare un equilibrio tra catturare i ricordi e abbracciare il momento presente. I selfie non dovrebbero essere solo una rappresentazione curata di noi stessi per gli altri, ma piuttosto un’estensione delle nostre esperienze, esaltando la bellezza del momento senza oscurarla.

Per rendere i selfie più significativi, potremmo considerare di farli in modo più consapevole: invece di scattare impulsivamente, prendiamoci un momento per assorbire l’atmosfera e le emozioni che ci circondano. Sentiamoci veramente presenti nell’esperienza e, quando sentiamo una profonda connessione con il momento, usiamo il selfie per preservare quella sensazione.

In questo modo, condivideremo le nostre foto non solo per cercare approvazione, ma per celebrare le gioie e le scoperte della vita con le persone che amiamo.


Ig – @fairness_mag

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Joseph L. - UK